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sei in biocombustibili > biodiesel > il biodiesel e l'inquinamento Il Biodiesel e l'inquinamento Il Dipartimento Minerario Statunitense ha condotto alcuni test sul particolato emesso dai motori diesel alimentati a biodiesel, ed i risultati documentano che la mutagenicità diminuisce del 50% rispetto al gasolio, collegando questo comportamento alla mancanza di composti aromatici e di idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Altri test confermano che anche le miscela gasolio biodiesel diminuiscono il livello degli IPA ritenuti più pericolosi, come ad esempio il Naftalene, fluorene e benzopirene. Nel biodiesel non sono presenti metalli nocivi come il piombo, il cadmio, il vanadio ed altri, non contiene zolfo e quindi, oltre a ridurre il contenuto di solfati nel particolato non contribuisce ad aumentare il rischio di piogge acide. Il biodiesel è più sicuro da maneggiare e da stoccare, sia per un suo più alto punto di infiammabilità, che per la sua elevata biodegradabilità, pari al 95 % in 28 giorni, mentre il gasolio si degrada, dopo lo stesso numero di giorni, solo al 40%. Dal punto di vista tossicologico, l'LD50 (dose alla quale il 50% delle cavie muore) è risultato essere maggiore di 2000 mg/kg, che è il valore soglia di effetto non osservabile per una tossicità sistematica (NOEL). Dal punto di vista tecnico, il decadimento delle caratteristiche lubrificanti del gasolio, imputabilli alla desolforazione spinta attuata in raffineria, viene compensato dall'aggiunta di biodiesel, che può quindi essere considerato a tutti gli effetti un miglioratore di lubricty, al pari di specifici additivi chimici. Biodegradabilità Biodegradabilità. Il biodieselè biodegradabile nelle acque superficiali (secondo la definizione EPA) e questa caratteristica lo rende desiderabile per vari utilizzi, quali: impiego in aree protette per nautica e trasporti su terra e ovunque sussista il pericolo di perdite di combustibile. Ricerche svolte dall'Università di Idaho (USA), evidenziano un comportamento molto simile a quello del destrosio: in soluzione acquosa (protocollo EPA 560/6-82-003) dopo due giorni gli acidi grassi non sono più rivelabili, mentre dopo 28 giorni risulta trasformata in CO2 una quantità variabile tra l'85 e l'89% del prodotto iniziale (contro il 18% del gasolio). Peraltro, il biodiesel in miscela aumenta le caratteristiche di biodegradabilità in misura più che proporzionale alla sua concentrazione nel gasolio. Analisi sul ciclo energetico e dell'anidride carbonica promosse dall'ADEME di Parigi evidenziano come per entrambi i fattori ci sia un risparmio, rispetto alla filiera del gasolio, indicando che il biodiesel rientra pienamente negli strumenti per la riduzione dell'anidride carbonica e quindi del contenimento del più diffuso dei gas serra responsabile dell'aumento della temperatura del pianeta. Emisioni L'utilizzo
del biodiesel nei motori riduce: gli idrocarburi incombusti, l'ossido
di carbonio (CO) e la fumosità.
Le emissioni di ossidi si azoto (NOx) e di particolato (PM) si comportano
diversamente in dipendenza dal tipo di motore e dal tipo di test effettuato.
Molto frequentemente, comunque, le emissioni di PM sono nettamente inferiori
per il biodiesel. Le emissioni di ossidi di zolfo (SOx), invece sono
sempre praticamente nulle. La produzione di anidride carbonica (CO2) è azzerata
a livello di bilancio globale. |
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