Energia dal riso
Del riso non
si butta nulla. Dallo sfruttamento
della lolla (cioé il guscio del chicco) si ottiene la produzione
di energia elettrica pulita. La lolla si ottiene durante la sbramatura
del risone, ed è un tegumento che ricopre il granello di riso.
Può essere utilizzato sia
come combustibile alternativo che come ammendante e per la realizzazione
di lettiere.
Un decreto del Ministro dell'ambiente ha eliminato la lolla dall'elenco
dei rifiuti sottoposti ad attività di recupero semplificata.
Oggi può essere liberamente commercializzata. In Italia, la
produzione di lolla è di circa 280.000 tonnellate annue
con una domanda superiore all'offerta. I prezzi della lolla di riso
sono rilevati dalle borse cerealicole di Milano, Pavia e Vercelli
e per l'industria risiera italiana la lolla di riso rappresenta un
fatturato di circa 15 milioni di euro.
Già oggi la principale domanda di lolla è per la produzione
di energia: possiede infatti un potere calorico largamente superiore
a quello delle biomasse generiche. La cenere di lolla di riso ha
un valore elevato e viene venduta confezionata all'industria siderurgica
anche di altri Paesi dell'Unione europea come termoregolatore delle
colate. Questa destinazione della cenere di lolla è tanto
apprezzata da aver giustificato in passato la combustione della lolla
anche senza produzione di energia.
Alcuni imprenditori agricoli già la utilizzano per produrre
energia e alimentare così, a costo ridotto, i propri impianti
di lavorazione.
Una centrale termoelettrica a lolla è in funzione a Pavia,
presso un grande gruppo risiero. Altre sono in funzione sempre in
industrie del settore. Altre sono ancora nella fase progettuale.
Una rapida ascesa del mercato dei biocombustibili e dei biocarburanti
ha bisogno dello sviluppo di sistemi economicamente efficienti di
approvvigionamento di biomassa da boschi e foreste e da colture dedicate,
in grado di garantire così da un lato una risorsa realisticamente
rinnovabile e contribuendo, dall'altro, alla tutela del territorio
e al sostegno delle economie locali.
Il contributo del riso in questo settore può essere molto
importante: nel settore risiero, infatti, tradizionalmente lo sfrido
di lavorazione è pari al 40% circa in peso della materia prima.